Prodotto: Affascinanti poltrone anni 50 con braccioli a X
Struttura: in legno massello tornito
Imbottitura: in crudo a molle
Tessuto: jacquard geometrico multicolore in cotone e poliestere
Finiture: legno tinto a stoppino
Condizioni: restaurato
Misure: 65x85x75cm
Vendita: prezzo riferito alla coppia
4.600,00 €
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Raffinata icona del design italiano anni '40-'50, poltrone disegnate da Paolo Buffa in faggio tornito in sottili ed affusolati elementi incrociati a formare braccioli curvati dall' aspetto elegantemente arioso; imbottitura rifatta nuova in crudo e tappezzeria in tessuto jacquard geometrico di forme multicolore interconnesse, dove le diverse tonalità dei filati in trama e ordito, permettono al suo motivo di prendere vita.
Paolo Buffa, maestro dell'arredamento del XX secolo. è noto per il suo stile elegante e sofisticato, che unisce elementi classici e moderni, spesso realizzati con materiali pregiati e dettagli artigianali, che spiccano per l'equilibrio tra semplicità e raffinatezza. Buffa collaborava frequentemente con abili ebanisti per produrre mobili che fossero funzionali ma anche altamente decorativi.
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Paolo Buffa (1903–1970, Milano) è stato un designer italiano di mobili che sviluppò un'estetica unica, diventando uno dei più ricercati della sua epoca. Celebre per combinare lo sfarzo del Neoclassicismo con le linee essenziali dell'Art Déco in chiave moderna, Buffa creò pezzi di alta qualità per una clientela d'élite.
Nato a Milano, si formò al Politecnico di Milano e, dopo la laurea nel 1927, lavorò brevemente con Gio Ponti. Nel 1928 fondò uno studio con l’architetto Antonio Cassi Ramelli, realizzando mobili ispirati al revival classico. Tra i loro progetti, una sala da pranzo esposta alla Triennale di Milano del 1930 e altri pezzi presentati alle Triennali del 1933 e 1936.
Nel 1936, Buffa aprì il proprio studio, riscuotendo successo grazie all’unione di elementi neoclassici, come palissandro e velluto, con forme moderne dell'Art Déco. I suoi progetti attiravano una clientela alto-borghese in cerca di eleganza contemporanea con un tocco tradizionale.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Buffa collaborò con artigiani lombardi per produrre mobili di qualità eccezionale su larga scala. Ebanisti di altissimo livello realizzarono i suoi design, esposti in mostre come il Salon des Artistes Decorateurs di Parigi nel 1948.
Negli anni '50 e '60, Buffa si avvicinò al Minimalismo, adottando forme più essenziali e materiali moderni. I suoi mobili entrarono nelle collezioni di aziende come Cassina.
Buffa continuò a creare fino alla sua morte, nel 1970, e, con il suo stile sospeso tra classicismo figurativo e impulsi di modernità, è stato una fonte inesauribile di ispirazione nel tempo, portandolo tra i grandi maestri del design italiano del Novecento.